22 Giugno 2017

Cammini e Percorsi: ricostruire la storia per il turismo lento

Un bando del Demanio dà agli under 40 la possibilità di ottenere in concessione gratuita circa 100 immobili storici disseminati per l’Italia, da ristrutturare e riconvertire in attività ricettive di alto profilo.

-di Alessandro Luongo

L’Italia riparte dal turismo lento degli under 40 alla riscossa. Grazie al bando di gara “Cammini e Percorsi” lanciato a maggio dall’Agenzia del Demanio per la concessione gratuita a giovani imprenditori d’immobili pubblici sui tracciati storico-religiosi e ciclopedonali.

Immobili che potranno essere trasformati in piccoli hotel, locande, infopoint, ristoro e assistenza per i pellegrini, camminatori e ciclisti. Circa cento beni da ristrutturare e riqualificare (masserie, rifugi, piccole stazioni, case cantoniere, ma anche monasteri e castelli) che si trovano vicino alla Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di Francesco e il Cammino di San Benedetto, le ciclovie VEnTO, SOLE e Acqua (Acquedotto Pugliese), e lungo altri itinerari riconosciuti a livello locale.

La consult@zione online – che termina il 26 giugno, ed è mirata a informare sui diversi aspetti della mobilità dolce – ha ottenuto un grande successo, di gran lunga superiore al bando sui Fari del 2015: in 15 giorni sono stati compilati, infatti, oltre 15mila questionari. La gara precedente raccolse 1040 risposte in due mesi di consultazione.

“Dai primi dati in arrivo – commenta Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio – notiamo innanzitutto che i più interessati, oltre l’80%, sono giovani sotto i 40 anni e che oltre a persone fisiche sono numerose le società che si stanno attivando”.

Interventi ridotti

I bandi saranno due, in realtà. Uno riguarda gli edifici di pregio o beni di piccole dimensioni, che richiedono interventi ridotti e possono essere rimessi a posto con investimenti più contenuti. “E questi saranno dati in concessione: il Decreto Legge “Art Bonus e Turismo” ha, infatti, emanato questo nuovo strumento per agevolare imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da soggetti fino ai 40 anni”.

Insomma, un pacchetto di immobili pensato proprio per le generazioni più fresche che hanno meno accesso al credito, ma con buone idee e tanta voglia di lavorare. “Molte regioni – aggiunge Reggi – hanno già dato disponibilità per mettere in campo risorse per queste start-up”.

Per edifici importanti, di pregio, invece, i bandi di gara saranno strutturati come quelli dei Fari: “richiederemo un valido progetto di valorizzazione accompagnato a un canone e piano economico finanziario che assicuri allo Stato che il bene è in buone mani. Questi bandi sono, infatti, destinati a società e imprenditori in grado di sostenere importanti costi d’investimento per il loro recupero”. Rispetto alla concessione gratuita che è di 9 anni+9, la concessione di lungo periodo, da 6 fino a 50 anni, permette a chi ha investito di rientrare nel tempo delle spese iniziali sostenute.

Tutti i 103 immobili proposti hanno ricevuto segnalazioni d’interesse, ma tra i più ambiti in assoluto sono, per esempio: Masseria Cocola che si trova vicino a Ugento, in provincia di Lecce, lungo la Ciclovia Acqua; la Torre della Bastiglia, in provincia di Modena, sulla Ciclopista del SOLE; e il castello di Blera vicino a Viterbo, lungo la Via Francigena.

Ma questo è solo il primo round e qualche esempio. Cammini e percorsi è un progetto di largo respiro. Come conferma il Direttore. “Siamo partiti da un paniere di oltre 1800 beni della buffer zone, vale a dire un raggio di massimo 5 km per i cammini e di 15 km per le ciclovie, e abbiamo individuato una selezione di circa 300 beni per il triennio 2017-2019”.

La prima tranche a bando quest’anno, è composta di 103 immobili pubblici, 43 gestiti dall’Agenzia, 50 dagli enti territoriali e dieci da Anas, in cui ci sono sia ex ostelli della gioventù, palazzine storiche del Settecento, castelli, batterie che risalgono alla dominazione austriaca; sia le storiche ex Case del Fascio, caselli ferroviari dismessi e piccoli fabbricati.

Il turismo lento riparte, dunque. L’attenzione è rivolta non alle grandi città d’arte, “ma alle splendide realtà locali – chiude Reggi – ci aspettiamo che le prime 103 strutture, tornando a nuova vita, diventino punti di riferimento per chi percorre questi itinerari e che vivacizzino i luoghi in cui si trovano”.

 

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